Emanuele Svetti concepisce questo progetto come una sfida, cambiare i connotati di una struttura ricettiva in una città d’arte come Firenze, iniziare una metamorfosi ideologica, ma anche filologica, che ci guidi verso cambiamenti che rappresentano un confronto innovativo con l’evoluzione del nostro presente. Lo spazio architettonico diventa così capace di vivere i mutamenti odierni, di uso e di costume, enfatizzandoli tramite l’utilizzo di materiali che sottolineano i giochi di ombre ed i cambiamenti cromatici, un po’ come avviene con le trasformazioni delle strutture urbane e del paesaggio a cui neppure una città come Firenze può sottrarsi.
Unicorno
Firenze
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